- E' stato risolto (per la seconda volta quest'anno) un caso di diniego che si era basato su un'applicazione eccessivamente rigorosa del c.d. "principio di coerenza". Uno studente, nonostante una lettera motivazionale appassionata e pregresse personali esperienze formative, non era stato ammesso a frequentare un corso di shoe design in Italia perchè tale studio non presente nel suo passato di scuole superiori.
La stessa rigorosa applicazione del principio di coerenza si era già verificata quest'anno in relazione alla richiesta di frequentare un corso di cinema.
Eduitalia, nel relazionarsi con gli Uffici Visti di riferimento, ha sottolineato l'eccessiva rigorisità di tale principio ponendo come esempio quello di un'università straniera che rifiuterebbe una richiesta di visto a uno studente italiano per studiare diritto o economia per il sol fatto che nei licei italiani (per esempio classico o scientifico) le materie dell'economia e diritto non presenti.
In entrambi i casi sopracitati i visti, dapprima denegati, sono stati concessi confermando come il principio di coerenza vada intenso anche in termini di prospettive e obbiettivi futuri di uno studente in relazione alla propria scelta di studio.
Eduitalia ricorda sempre ai propri Istituti associati quanto sia importante, come strumento integrativo a supporto della domanda di visto, produrre una lettera motivazionale.
- In relazione ai visti per lo studio della lingua italiana presso scuole private qualificate si informa che il Consolato d'Italia a Mosca autorizza richieste solo se non inferiori ai due mesi e la scuola scelta deve essere associata ad Asils e/o Eduitalia.