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Spett.le
         

 
Pubblichiamo a livello comparatistico l'articolo "UK universities face a shortfall of at least £463 million in 2020/21" che fa riferimento a un sondaggio " conducted in eight East Asian markets shows that large numbers of students are uncertain about whether they will delay or cancel their study plans in light of COVID-19"(1).
 
L'articolo evidenza quanto l'incertezza possa incidere in termini di perdite di iscrizioni influenzando profondamente le decisioni dei giovani (e dei loro genitori) riguardo la conferma o meno della propria esperienza di studio all'estero. 
 
Il sistema Study Abroad italiano attende lumi dalle autorità preposte -ovvero Ministero della Salute in concerto con la Presidenza del Consiglio e con il coinvolgimento del Ministero dell'Istruzione e del Ministero dell'Università e della Ricerca- sulle modalità di riattivazione dei flussi studenteschi internazionali e quindi in primis sulla riapertura di Scuole/Accademie/ Università per il ripristino della didattica frontale.  
Pur pienamente consapevoli che, in ogni decisione che sarà adottata dalle autorità, prevarrà l'attenzione sanitaria e che vi sono una serie di incognite da tenere in considerazione(2), Eduitalia chiede massima attenzione anche per il nostro settore al fine di poter addivenire a delle decisioni precise (e possibilmente rapide) in relazione all'accoglienza degli studenti stranieri.
Anche da tali decisioni, dipenderà il futuro dello Study Abroad, settore a oggi duramente colpito e con prospettive assolutamente incerte.
 
Ricordiamo come -nonostante tutto-  siano pendenti numerose richieste per studiare in Italia (3), oltre alle migliaia di studenti iscritti ad anni accademici successivi in attesa di chiarimenti sul proprio rientro (4).
 
Per quanto il sistema Study Abroad del Regno Unito abbia un'impostazione sicuramente più imponente di quella italiana, è importante mai dimenticare che (per quanto ai non addetti ai lavori  possa sembrare una sorpresa) che l'Italia è una nazione di interesse per la platea degli studenti internazionali non così lontana dal Regno Unito (5).
 
Chi scrive rappresenta Eduitalia, associazione che riunisce 114 Scuole/Accademie/Università.
 
 
 
 
1) Fonte ICEF. Per leggere l'intero articolo cliccare qui.  
 
2) Per maggiori approfondimenti sia sulle incognite, sia sul ruolo nevralgico che (non appena si avranno dettagliate indicazioni sulle riaperture delle scuole/Accademie/Università) avrà il MAECI e la Rete Diplomatico/Consolare in relazione alla futura accoglienza degli studenti stranieri, sia sulla serie di consigli di utilità dati da Eduitalia e che, molti istituti, stanno inserendo nei propri vademecum rinviamo
alle newsletters "MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI: L'APPELLO DI EDUITALIA" inviata in data 26.05 e "STUDENTI STRANIERI IN ITALIA: VERSO GENNAIO 2021?" inviata in data 20.05 attualmente pubblicate nella sezione news del sito eduitalia.org.  
 
3) A conferma di quanto all'estero l'Italia sia percepita come nazione in grado di gestire la situazione sanitaria, numerosi Istituti (soprattutto in questo momento Accademie e Università che si caratterizzano per offrire corsi ambiti in tutto il mondo quale moda, design, economia, arte, ecc...) confermano a Eduitalia di continuare a ricevere regolari richieste di iscrizioni per corsi annuali e pluriannuali, pur nell'incertezza dell' inizio delle lezioni.  
Lo stesso vale -non appena la situazione sarà più delineata circa la riapertura e libertà di movimento- per lo studio della lingua italiana che riprenderà a essere oggetto di richiesta di decine di migliaia di studenti che vengono per brevi o lunghi periodi a studiarla direttamente sul territorio, così come siamo fiduciosi sulla ripartenza dei futuri programmi Study Abroad nord-americani (pur con la variante di un'Italia che dovrà essere considerata pari o inferiore a 2 come livello di allerta).
 
4) Un'attenzione meritano le migliaia di studenti stranieri -già iscritti a corsi di studio pluriannuali in Italia-  che, nello scorso mese di marzo, hanno  lasciato  in fretta e in furia le proprie abitazioni presso le quali vi sono ancora i loro effetti personali e affitti in corso; questi studenti, a oggi nel limbo, chiedono maggiori informazioni sul loro rientro e ripresa del proprio piano accademico.
 
5) Le statistiche pre-pandemia avevano dato entusiasmo in Italia in relazione all'incoming degli studenti statunitensi.  
Il Regno Unito infatti si colloca(va) come prima destinazione mondiale degli stessi (39.403 nell'ultimo anno accademico censito), mentre l'Italia si colloca(va) al secondo posto (36.945 studenti).  
Gli stessi dati -comparati a quelli dell'anno precedente- segnalavano una crescita dell 'Italia pari all' 4,5%, mentre l'UK registrava un segno negativo di crescita -1,1%.
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